Destinazione stelle by Alfred Bester

autore:Alfred Bester
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
Tags: Science Fiction
ISBN: 9788842903208
editore: Nord
pubblicato: 1976-11-14T23:00:00+00:00

CAPITOLO NONO

La notte di Capodanno, Geoffrey Fourmyle di Cerere fece il suo debutto ufficiale in società. Comparve dapprima a Canberra, al ballo del Palazzo del Governatore, quando laggiù mancava mezz’ora alla mezzanotte. Era una cerimonia molto esclusiva, ma ricca di colore e di sfarzo, perché era usanza, ai balli ufficiali, che i membri della società portassero gli abiti da sera dell’anno in cui era stato fondato il loro clan o depositato il loro marchio di fabbrica.

E così i Morse (Telefoni & Telegrafi) indossavano marsine del diciannovesimo secolo, mentre le loro donne portavano gonne vittoriane, a balze. Gli Skoda (Esplosivi & Cannoni) che risalivano addirittura alla fine del diciottesimo secolo, portavano i calzoni aderenti e le ampie crinoline della Reggenza. Gli audaci Peenemunde (Razzi & Reattori), che risalivano al 1920, indossavano lo smoking; le loro donne esibivano senza vergogna le gambe, le braccia e il collo dai décolleté dei loro abiti di Worth e di Mainbocher.

Fourmyle di Cerere si presentò in un normale abito da sera, molto moderno e molto nero, alleggerito soltanto dall’insegna dell’esplosione solare, bianca, sulla spalla, simbolo del clan di Cerere. Con lui c’era Robin Wednesbury, in un abito bianco luccicante di lustrini, la vita sottile stretta nel busto di stecche di balena, l’imbottitura in fondo al dorso che accentuava la sua schiena dritta e il suo passo elegante.

Quel contrasto di bianco e di nero era così straordinario che venne subito inviato un inserviente a controllare il simbolo del sole bianco con la fiamma nell’Almanacco dei Pari e dei Brevetti. L’inserviente ritornò con l’informazione che era il simbolo della Compagnia Mineraria di Cerere, costituitasi nel 2250 per lo sfruttamento delle risorse minerali di Cerere, Pallade e Vesta. Quelle risorse non erano mai state scoperte e la Casa di Cerere si era un po’ eclissata, da allora, ma non si era mai estinta. Ora, a quanto pareva, conosceva un nuovo periodo di splendore.

– Fourmyle? Quel pagliaccio?

– Sì. Quello del Four Mile Circus. Parlano tutti di lui.

– Ed è la stessa persona?

– Non è possibile. Questo ha l’aria umana.

La buona società si strinse attorno a Fourmyle, incuriosita, ma ancora cauta.

– Eccoli che arrivano – mormorò Foyle a Robin.

– Rilassati. Occorre il tocco leggero. Accetteranno qualunque cosa, purché sia divertente. Adeguati.

– Lei è davvero quello spaventoso individuo del circo, Fourmyle?

– Certo che lo sei. Sorridi.

– Sì, signora. Può toccarmi, se vuole.

– Oh, mi sembra addirittura orgoglioso. È orgoglioso del suo cattivo gusto?

– Il problema, oggi, è di avere almeno un po’ di gusto, buono o cattivo che sia.

– Il problema, oggi, è di avere almeno un po’ di gusto, buono o cattivo che sia. Credo di essere fortunato.

– Fortunato, ma spaventosamente indecente.

– Indecente, ma non noioso.

– E spaventoso, ma divertente. Perché non si mette a saltare e ballare, adesso?

– Non sono più padrone di me, signora.

– Oh, caro. Ha bevuto? Io sono donna Shrapnel. Quando ritornerà padrone di sé?

– Mai. Sono schiavo del suo fascino, donna Shrapnel.

– Impertinente. Charles! Charles, vieni qui a salvare Fourmyle. Lo sto rovinando.

– Questi è Victor di RCA Victor.

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